Argomento anche questo particolarmente dibattuto e chiacchierato, soprattutto di questi tempi, in cui tutto sembra così faticoso da conquistare economicamente, a cominciare dalla propria salute.
L’analisi ha, e deve avere, un costo, prima di tutto concreto.
Il legame che si crea tra le due persone che vivono l’esperienza dell’analisi è particolarmente intenso e, a volte, raggiunge dei livelli di intimità e profondità, molto difficili da sperimentare in altre situazioni analoghe.
Il fatto è che, trattandosi comunque di una situazione lavorativa per l’analista e di una consulenza professionale richiesta dall’analizzando, è necessario fare in modo che il tutto, per quanto sentito emotivamente ed affettivamente, debba avere una base concreta cui aggrapparsi per non de-generare. Significa che deve potersi sentire una certa distanza tra i due, che può essere garantita solo da elementi molto formali e concreti ed in questo caso il dio Denaro fa proprio al caso!
Immaginiamo una seduta in cui si produce l’interpretazione di un sogno molto significativo. Quando dico “si produce” voglio proprio intendere che si genera, come tutte le situazioni nell’analisi, dal lavoro e dal rapporto tra i due personaggi presenti in carne ed ossa nella seduta analitica. Questo, almeno per quanto riguarda l’analizzando, è difficilmente percepibile come “lavoro di gruppo” e c’è molto la tendenza ad attribuire all’analista onori ma anche oneri…
In questo senso ciò che ne consegue è un sentimento di forte coinvolgimento affettivo, per cui l’analista (così comprensivo!) non è più vissuto come un estraneo. Ecco qua che, a fagiolo, cade la resa dei conti e si smorza molto di tutto questo sentire. Poi, comunque esiste sempre un livello che riesce a superare anche questi aspetti pragmatici e si annulla, spesso, anche l’effetto del denaro; ma oserei dire che si tratta di un momento in cui, in primis, l’analisi è sufficientemente evoluta e si è creato un legame forte tra analizzando e analista ed in secondo luogo è oggettivamente impossibile riuscire a tener fuori o sotto controllo gli affetti, sia per quanto riguarda l’uno, che per l’altro.
Ecco qui che le prestazioni gratuite, sono sempre percepite in qualche modo pericolose a prescindere poi che si mantenga un setting psicoanalitico o meno, in quanto possono essere solo portatrici di rapide rotture.
Ci sono situazioni, in cui pensare di potersi permettere un’analisi è veramente difficile, perché per quanto un analista possa tenere bassa o commisurata la propria tariffa, ci si scontra sempre con mille difficoltà. Tutto è molto legato sia alla reale motivazione che esiste a fare un’analisi sia a fattori realistici e spesso imprevedibili.
D’altra parte, un analista vuole poter svolgere la propria funzione senza condizionamenti, ma, pensare di dover abbassare vertiginosamente il proprio onorario, non sempre produce effetti positivi ai fini dell’analisi e crea indignazione negli addetti ai lavori per la svalutazione che si dà alla professione.
E’ una questione che resta aperta, interessante sotto molti punti di vista, ma che forse è il caso di mantenere viva altrove.
Attilio de Angelis
I nostri Social